la volontaria inclusione di una rottura nel continuum
che manipola la realtà involucra gli altri attori
obbligandoli ad improvvisare adottando comportamenti di fronte all'inaspettato
questo volontario e non accidentale inserimento di un elemento inaspettato
produce un fatto artistico
qualcuno che sta immaginando questa scena, da un posto qualsiasi, descrive minuziosamente il fatto ed i suoi attori
l'autore della rottura emettendo odore di adrenalina aspetta il momento opportuno per liberare il gas,
il sudore che corre per la schiena dell'uomo col completo che affronterà il suo cliente fra pochi minuti,
gli occhi fissi nell'indicatore del piano di un signore anziano,
un tizio trasandato con lo sguardo perso sul culo dell'altra, che pensa in quel momento solo a togliersi le scarpe
fino a sentire il penetrante odore a peto
il rotturista surrettizio in quel momento è padrone del pensiero di tutti, ha ottenuto che quattro persone siano focalizzate in un unico obiettivo, finire quel viaggio una buona volta, riuscendo a dimostrare agli altri che non sono stati loro i terroristi
chi pensa la scena, è stato uno di questi personaggi (convertiti ora in personaggi)
è stato lì
la scena è costituita di realtà e bugie in parti uguali, o forse, non sono bugie bensì semplicemente realtà decontestualizzate, mescolate e non agitate, come una vodka martini ben fatta, il racconto agisce, non in modo autobiografico, ma ha un effetto catartico, alleggerisce la coscienza dell'autore di un paio di pietre, forse non pietre criminali, ma sicuramente fastidiose
un lettore esterno, un terzo, riceve solamente l'informazione descritta
un lettore esterno completa la storia
è possibile che tra le righe percepisca un crimine, o magari non veda niente oltre ciò che è descritto
troverà il suo personale colpevole
la cosa buona,
è che forse il suo colpevole,
è più colpevole di quello dell'autore nonostante questo l'abbia visto accoltellare impazzito
che manipola la realtà involucra gli altri attori
obbligandoli ad improvvisare adottando comportamenti di fronte all'inaspettato
questo volontario e non accidentale inserimento di un elemento inaspettato
produce un fatto artistico
qualcuno che sta immaginando questa scena, da un posto qualsiasi, descrive minuziosamente il fatto ed i suoi attori
l'autore della rottura emettendo odore di adrenalina aspetta il momento opportuno per liberare il gas,
il sudore che corre per la schiena dell'uomo col completo che affronterà il suo cliente fra pochi minuti,
gli occhi fissi nell'indicatore del piano di un signore anziano,
un tizio trasandato con lo sguardo perso sul culo dell'altra, che pensa in quel momento solo a togliersi le scarpe
fino a sentire il penetrante odore a peto
il rotturista surrettizio in quel momento è padrone del pensiero di tutti, ha ottenuto che quattro persone siano focalizzate in un unico obiettivo, finire quel viaggio una buona volta, riuscendo a dimostrare agli altri che non sono stati loro i terroristi
chi pensa la scena, è stato uno di questi personaggi (convertiti ora in personaggi)
è stato lì
la scena è costituita di realtà e bugie in parti uguali, o forse, non sono bugie bensì semplicemente realtà decontestualizzate, mescolate e non agitate, come una vodka martini ben fatta, il racconto agisce, non in modo autobiografico, ma ha un effetto catartico, alleggerisce la coscienza dell'autore di un paio di pietre, forse non pietre criminali, ma sicuramente fastidiose
un lettore esterno, un terzo, riceve solamente l'informazione descritta
un lettore esterno completa la storia
è possibile che tra le righe percepisca un crimine, o magari non veda niente oltre ciò che è descritto
troverà il suo personale colpevole
la cosa buona,
è che forse il suo colpevole,
è più colpevole di quello dell'autore nonostante questo l'abbia visto accoltellare impazzito
Libera risemantizzazione dei dialoghi fra El Gloria e una certa Contessa Bathory, ad opera del Señor Profesor La Preglia
Libera traduzione ad opera di Tonio La Preglia
di Una Tal Condesa Bathory
Otra Produccion de Nada//Nulla Editions Copyright 2010
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