venerdì 12 marzo 2010

Più di così...

Chitarra e voce: Muddy Waters
Fotografia: William Claxton


(http://www.afterimagegallery.com/claxtonmuddy.htm)

lunedì 8 marzo 2010

omettere - I lunedì della Contessa Barthory

Galileo conosceva l'eleganza dell'omissione.

Parlava poco da quando aveva imparato a farlo.

Poteva raccontare che aveva vissuto in Germania per diversi anni.

Se la chiacchierata si allungava e l'interlocutore gli inspirava confidenza, poteva riuscire a raccontare di sè stesso, cosa studiava e più o meno dove viveva (ma certamente era una zona elegante e tradizionale)

Con più tempo si accedeva ad informazioni su una madre ed un fratello ed un padre defunto in epoche immemorabili.

Questo era tutto, ciò che si poteva riuscire a sapere dalla sua bocca, non arrivava mai un millimetro più lontano.

Sobrio e silenzioso.

Austero, quasi avaro nel vivire con allegria e ottimismo, in alcune sere ispirate poteva farti pisciare addosso dalle risate.

Ti dava le spalle e si metteva a raccontare situazioni fittizie con personaggi reali.

Una vista a raggi x per le cretinate di amici e conoscenti che si manifestava sempre durante una festa.

Ti faceva ridere fino a farti male la bocca e la pancia, ti provocava una quantità di risate che ti faceva dormire tutta la notte e un paio d'ore in più per la stanchezza.

Ma sempre dandoti le spalle, raggomitolato in un angolo, sussurrando in un microfono badando che nessuno potesse guardarlo negli occhi.

Era un occultatore e contemporaneamente ispirava fiducia.

Era convinto che
avrebbe superato solo per mezzo dell'autoflagellazione.

A tal fine studiava nel corso più ostile e difficile che era riuscito a trovare e lo faceva con devozione dopo essersi sottomesso a lunghe ore di ginnastica, e corse di chilometri in luoghi avversi. Per dolce si regalava salite per colline e montagne, in modo che il paesaggio gli dolesse nelle gambe e nel fiato e non interrompeva mai né per il freddo né per la pioggia.

Era un autodidatta nell'arte dell'autosacrificio.

Curava la sua dieta, tanto salutare, orribile e dietetica da essere sufficiente per sospettare tutto l'odio che aveva per se stesso.

E la moretta era il piacere