
martedì 19 gennaio 2010
lunedì 18 gennaio 2010
bugie II - I lunedì della Contessa Barthory
che manipola la realtà involucra gli altri attori
obbligandoli ad improvvisare adottando comportamenti di fronte all'inaspettato
questo volontario e non accidentale inserimento di un elemento inaspettato
produce un fatto artistico
qualcuno che sta immaginando questa scena, da un posto qualsiasi, descrive minuziosamente il fatto ed i suoi attori
l'autore della rottura emettendo odore di adrenalina aspetta il momento opportuno per liberare il gas,
il sudore che corre per la schiena dell'uomo col completo che affronterà il suo cliente fra pochi minuti,
gli occhi fissi nell'indicatore del piano di un signore anziano,
un tizio trasandato con lo sguardo perso sul culo dell'altra, che pensa in quel momento solo a togliersi le scarpe
fino a sentire il penetrante odore a peto
il rotturista surrettizio in quel momento è padrone del pensiero di tutti, ha ottenuto che quattro persone siano focalizzate in un unico obiettivo, finire quel viaggio una buona volta, riuscendo a dimostrare agli altri che non sono stati loro i terroristi
chi pensa la scena, è stato uno di questi personaggi (convertiti ora in personaggi)
è stato lì
la scena è costituita di realtà e bugie in parti uguali, o forse, non sono bugie bensì semplicemente realtà decontestualizzate, mescolate e non agitate, come una vodka martini ben fatta, il racconto agisce, non in modo autobiografico, ma ha un effetto catartico, alleggerisce la coscienza dell'autore di un paio di pietre, forse non pietre criminali, ma sicuramente fastidiose
un lettore esterno, un terzo, riceve solamente l'informazione descritta
un lettore esterno completa la storia
è possibile che tra le righe percepisca un crimine, o magari non veda niente oltre ciò che è descritto
troverà il suo personale colpevole
la cosa buona,
è che forse il suo colpevole,
è più colpevole di quello dell'autore nonostante questo l'abbia visto accoltellare impazzito
Libera risemantizzazione dei dialoghi fra El Gloria e una certa Contessa Bathory, ad opera del Señor Profesor La Preglia
Libera traduzione ad opera di Tonio La Preglia
di Una Tal Condesa Bathory
Otra Produccion de Nada//Nulla Editions Copyright 2010
venerdì 15 gennaio 2010
controcurve III (tematiche tratte dai Dialoghi, dibattute in modo superficiale ma a volte stimolante, e forse meritevoli di un serio approfondimento)
la sua deviazione sugli sterrati della musica. Altri l'avevano fatto prima di lui, Stravinsky scrisse l'Ebony Concerto per Woody Herman, ma vogliamo dire che è stata la sua opera migliore? Anche Valentino Rossi ha fatto le sue belle figurette, è vero, ma da qui a dire che ha sbaragliato il campo al Rally di Monza o alla 6 ore di Vallelunga... Non tutti sono Sandro Munari, per dire, o Jacky Ickx, o Keith Jarrett; vogliamo aprire un dibattito?
mercoledì 13 gennaio 2010
controcurve II (tematiche tratte dai Dialoghi, dibattute in modo superficiale ma a volte stimolante, e forse meritevoli di un serio approfondimento)
io credo che
la musica classica è la formula uno
e il jazz è come il rally
giri sempre sullo stesso circuito
e ogni volta devi migliorarti
per arrivare a quell'unione
delle traiettorie ideali che producono il giro perfetto
questo è il solista nella musica classica
certo che se sbagli una curva
è un disastro
il pubblico se ne accorge
il jazzista percorre strade che su cui di norma tutti transitano
e cercando di tenersi sempre più o meno dentro la carreggiata
ma per farlo deve improvvisare in continuazione
tutto succede molto velocemente
non hai mai la macchina perfettamente diritta
molto interessante la tua analogia
adesso mio caro Milo ti chiedo
in che categoria corro io?
che non sono musicista classico e nemmeno jazzista
però improvvisatore?
macchinine da autoscontro??
martedì 12 gennaio 2010
Abusimbel blindfold test - 3
Chi è il contrabbassista che appare in questo filmato?
In alternativa si può rispondere con il nome del film da cui è tratto, o anche il regista, oppure che anno era, tanto...non si vince nulla
lunedì 11 gennaio 2010
bugie I - I lunedì della Contessa Barthory
Sospetti incrociati, sguardi obliqui
Informazione incompleta
nessuno suggerisce niente ma qualcosa galleggia nell'aria
e tutti desiderano che si dissolva presto, sperando di non risultare coinvolto
come quando in un ascensore pieno qualcuno esegue un scoreggia
(per il fatto della gallina che ha fatto l'uovo) (*)
un ascensore, cinque persone
tutti hanno un 20% di chance e lo sanno
i più abili perfezioneranno il calcolo
se a qualcuno è scappata un scoreggia
soffre durante tutto il viaggio in ascensore
perché sa di essere origine e colpevole dell'incidente.
Ognuno dei restanti viaggiatori verticali sopporta le conseguenze del volatile afflato e sospetta degli altri,
elaborando teorie su chi ha più espressione da scoreggia
Benché nessuno si manifesti minimamente per paura di passare come responsabile del sinistro
(paura di rimanere come il culo, bah...) (**)
ora
se in un ascensore ermeticamente chiuso e pieno di viaggiatori
(diciamo cinque passeggeri)
qualcuno deliberatamente molla un scoreggia e mantiene la sua espressione da poker
gli altri si comportano come sappiamo
ma
la scoreggia si trasforma in un fatto artistico
non la scoreggia in se stessa
quanto l'azione provocatoria
(continua)
Libera risemantizzazione dei dialoghi fra El Gloria e una certa Contessa Bathory, ad opera del Señor Profesor La Preglia
Libera traduzione ad opera di Tonio La Preglia
di Una Tal Condesa Bathory
Otra Produccion de Nada//Nulla Editions Copyright 2010
(*) approfondimento nel commento a seguire
(**) "quedar como el culo" espressione che non significa altro che "fare una pessima figura"
controcurve (tematiche tratte dai Dialoghi, dibattute in modo superficiale ma a volte stimolante, e forse meritevoli di un serio approfondimento)
veramente non ho mai capito i musicisti classici
perchè se davvero ti piace la musica tanto da essere musicista
come caspita ti puoi mettere a studiare
che no so
tuba
o
corno
o il triangolo
il triangolo è percussione e con le percussioni è diverso
ci sono opere che hanno percussioni ed altre no
hai poco lavoro
però quando ti chiamano suoni la tua crometta e ti pagano
ma in un'orchesta c'è sempre il corno o la tuba
però mai
mai
saranno minimamente protagonisti
è per questo che molti diventano jazzisti
è l'unico modo
quello o dedicarsi alla musica del xx secolo
però in linea generale non li capisco
anche gli strumenti solisti nella musica classica
ogni volta risuonano la stessa cosa
non potranno mai esprimersi
con rare eccezioni
come qualcuno
diciamo glenn gould
però sono come esclusi da ciò che è ammissibile
sono tollerati in quanto geniali
nient'altro
tutto ciò che sto dicendo, capisco che è brutale
ma l'ho sempre pensata così
e non riesco a cambiare
dimodochè, in realtà,
così è come la penso sui musicisti classici
l'artista ha per sua natura qualcosa di edonista
e ha bisogno di esprimersi
è mia opinione che il musicista classico non è un artista
è un impiegato comunale in più
giovedì 7 gennaio 2010
mercoledì 6 gennaio 2010
domenica 3 gennaio 2010
giovedì 31 dicembre 2009
Vita morte e miracoli del 2009
dài
(next, please)
veramente, perchè nasca Nulla bisogna aspettare luglio
va bene, ma il mondo ha continuato ad esistere in quei mesì, qualcosa sarà successo
credo che fosse solo una sorta di attesa
si potrebbe fare una specie di riassunto della seconda metà del 2009
fino a giugno anche Nada era stato abbandonato
si
veramente prima non è successo nulla, in un certo qual modo
certo, cosa cacchio ci importa delle guerre la fame nel mondo, le ripercussioni mondiali del crollo delle borse
un anno di crisi economica e finanziaria mondiale
l'influenza A
vedo che hai capito
luglio
"ho pranzato a fagioli e ceci e bevuto molta birra"
pubblicazione in esclusiva di alcuni appunti sconosciuti di J.D.Salinger
"es este el paraiso?"
(non tradotto, da consumare in lingua originale)
Il dialogo "è possibile che siamo già morti?" fra El Gloria e I Guardiani della Maledetta Ota (gruppo di blogger dei quali
prima o poi dovremo parlare)
agosto
"un silenzio più naturale, più 'zen', una sonorità ecologista e direi quasi vegetariana"
Fra le altre cose, senz'altro agosto è stato il mese dedicato a John Cage, culminato con l'esecuzione dell'opera "4'33" per
la prima volta in chiave simultanea intercontinentale (interpreti, ovviamente, El Gloria, alla prese con un udu di origine
uruguaiana, e Milo Temesvar, con il suo ovattato sax alto) e relative interviste.
settembre
"dio è una celebrità irraggiugibile"
un mese a forti tinte spirituali; l'argomento DIO dibattuto e proposto anche in alcune sue manifestazioni musicali
"¡Déjame, no quiero que me beses!"
Musica manipolata e video musicali prodotti dallo stesso El Gloria o rintracciati sul web
ottobre
"Ghost Writer/Ghost Translator"
Brevi meditazioni sulla realtà del blogger
novembre
"quella calda notte d'estate, umida di gin e birra, poco prima dell'alba, montammo su una fiat 128..."
Ricostruzione di una notte di velleità verso l'Atlantico
"sette del mattino, Gatta Cicoria e la pioggia"
Reportage fotografico di tre giorni d'autunno nel centro italia
"(avete i mercoledì lì da voi, o no?)"
El Gloria in un'eruzione di melanconica poesia in "Il muro di Berlino infrasettimanale"
dicembre
"otaniburila"
ricordi adolescenziali di Milo Temesvar
"...e pilota a tempo perso"
una collaborazione di SuperG, con un ricordo di Clay Regazzoni
martedì 29 dicembre 2009
Miami Davis V(o)ice
ne ho tratto una versione forse "davisiana", ispirandomi al suo mirabile senso della sintesi; togliendo ciò che non serve, e lasciando le scene nelle quali è presente Miles...
lunedì 21 dicembre 2009
The Yogurted Darkside of Temesvar
mi chiamo Milo Temesvar e mangio gli yogurt da quando avevo 14 anni
pla pla pla (applausi)
grazie
ma in realtà tutto è cominciato quando decisi che dovevo far colazione con i cereali
uhhhhhhhhh
e ci mettevo sopra il latte
però si ammalloppavano
insomma, si afflosciavano
si
succede a tutti a volte
certo, ma a 14 anni
è brutto
si
immagino
allora dopo diversi tentativi con altre sostanze
cocaina, efedrina?
provai a metterci lo yogurt
ah
e oltretutto è un'accoppiata che mi aiuta moltissimo
non dico sessualmente,
ma per fare la cacca
Quando sono venuto da voi l'ultima volta
trovavo solo gli Activia da 125 gr
che abbiamo anche qui
chiedendomi perchè lì costavano tanto meno che in Italia
dato che sono lo stesso prodotto
ma qui compro i vasetti da 500 gr
E' vero che a Baires sono stato solo nei supermercati dei cinesi
mai nei grandi supermercati
quindi può darsi che quelli da 500gr si trovino
il tuo aneddoto veramente non porta a nulla
non ho trovato una morale da metterci alla fine
ti è venuta a mancare la conclusione
è come un albero di Natale senza il puntale in cima
(metafora ad hoc per le feste)
domenica 20 dicembre 2009
"... Danseur, viveur, foutbaleur, tennista e pilota a tempo perso..."
Mi rammenta Milo Temesvar che pochi giorni fa sono passati tre anni da quando Clay Regazzoni si è schiantato in autostrada nei pressi di Parma.
Mi aveva chiesto qualche tempo fa, Milo, se me la sentissi di scrivere qualcosa su di lui, Clay, io “che lo avevo conosciuto”. Milo, molto più appassionato di me di automobilismo, però Clay lo conoscevo io e la cosa non mi è mai sembrata molto giusta, però Milo sta nella capitale, Clay stava a Mentone, io a Milano e organizzare l’incontro non mi è mai riuscito.
Mai stato troppo appassionato di automobilismo, dicevo, però ai tempi di Clay i Gran Premi li guardavo. Con “guardavo” Intendo dire che riuscivo a seguire un intero GP senza addormentarmi prima del sesto giro. Una Formula 1 parecchio meno noiosa di quella di oggi.
Anni fa mi occupavo di Sportline, un sito concepito nel ’96 per “raccontare lo sport raccontato dai protagonisti”. Esordio con le Olimpiadi di Atlanta e con la sponsorizzazione di IBM. Un bel giorno mi chiamano dall’IBM chiedendomi se voglio “ospitare” Regazzoni su Sportline.
“Quel” Regazzoni?
Proprio quello. Erano gli inizi del ’97 e Clay sarebbe partito da lì a poco per Panama, per partecipare alla Panama – Alaska. L’idea era di pubblicare su Sportline i suoi diari di gara. Più facile dirlo che farlo. Con l’elettronica Clay non aveva un rapporto troppo cordiale. Non solo quella a bordo delle vetture di F1 – che non perdeva occasione per criticare – ma anche quella a bordo dei PC. Forse soprattutto quella a bordo dei PC, in particolare del suo PC. Ci siamo messi d’impegno per insegnargli ad usarlo; come accenderlo, come scrivere, come salvare, come collegarsi ad Internet (IBM all’epoca aveva una divisione dedicata a Internet che si chiamava OneWeb e disponeva di un softwarino di connessione che contava oltre 1000 punti di accesso e del quale consentiva graziosamente l’uso agli amici per collegarsi da ovunque nel mondo al prezzo di una telefonata urbana) e spedire per email i suoi resoconti e qualche foto. La faccio breve. Per circa un mese arrivarono telefonate alle ore più impensate (per noi in Italia, per chi stava tra Panama e l’Alaska erano ore assolutamente ordinarie).
“Ti sto mandando il diario di oggi”.
Noi si apriva la posta e si aspettava il messaggio, pronti a metterlo online. Invece dell’email, arrivava un fax, tre o quattro fogli A4 vergati rigorosamente a mano, con tanto di classifica generale e di categoria. E improperi nei confronti del pc “che non funzionava”.

La scuderia Ferrari Marlboro (900 miliardi di budget) rifiuta un modesto obolo per una serata benefica
(SuperG)

E attenzione, stiamo parlando del vecchio circuito del Nurburgring, la Nordschleife di quasi 23 km con i suoi salti e le decine di curve, il Grüne Hölle, l'inferno verde (scusate, mi sto esaltando).
(*) si riporta a titolo di esempio il calendario gare 2003 di Clay Regazzoni:
Marzo | 4-6: Salone di Ginevra |
Aprile | 3: Rally Sanremo Storico |
Maggio | 3-4: Salone Classico Monaco |
Giugno | 3-8: Giro di Sicilia |
Luglio | 4-6: 24 karting Portogallo |
Settembre | Binetto Fun Cup |
Ottobre | 5: Maratona Losanna (170 km), Losanna (CH) |
Dicembre | Rally Giordania |
Campionato Fisaps Fiat Autonomy
24-25 maggio | Autodromo Adria |
7-8 giugno | Autodromo Misano |
12-13 luglio | Autodromo Vallelunga |
6-7 settembre | Autodromo Misano |
13-14 settembre | Autodromo Varano |
11-12 ottobre | Autodromo Magione |
25-26 ottobre | Autodromo Vallelunga |
Dicembre | Motor Show Bologna |
sabato 19 dicembre 2009
sembro esserci, ma non sono da nessuna parte
ma nel tuo caso
una nullapresenza
un' inpresenza
in realtà abbastanza vicino alla mia idea di Dio
oggi mentre mi facevo la barba non avevo notato di essermi svegliato con deliri mistici
però, da quello che si vede...
l'avevo appena finito
allora mi sono strofinato sulla faccia un fungo
dici che è per quello?
poi hai cominciato a scrivere cose su un rotolo di fax?
no, ancora no, ho cominciato con la carta igienica
(anche se si rompe facilmente)
forse perchè ciò che scrivo è una merda
venerdì 18 dicembre 2009
Sono sempre stato fotografo
Ritorno a Roma, passano i mesi. A seguito di un trasloco trovo una scatola. Fotografie. Ricordi ricordati da nessuno. Scartabello, molte mai viste. Sconosciuti degli anni 50, oppure riconosciuti ma immortalati in momenti misteriosi. Ma una è indiscutibile, sono i miei, in formato 6x9. Giro la foto. Una dedica e la data, agosto '52. La rigiro; quel palazzo con la scritta Cinzano? simbolo di un brindisi? Comunque la foto l'ho fatta io, è ovvio; non ero nato, d'accordo, nel '52, ma allora perchè il palazzo mi guarda? Respingo l'argomento, abbandono la scatola e mi occupo d'altro più urgente. Ma a volte i pensieri hanno vita autonoma. La sera sto cenando ma lascio lì i ravioli, vado al computer, sono sicuro che è la dentro, fra alcune centinaia di foto digitali di quel viaggio. Sono divise per data di scatto. La trovo. La osservo.
Si vede che nel '52 la vegetazione era disposta diversamente.
Rintraccio nella scatola quella in bianco e nero, la scruto con la lente, la scannerizzo, la ingrandisco, la esploro sullo schermo. Le finestre lì in alto, di nuovo la sensazione di essere osservato.
Ritorno a quella recente, mi impunto sul muro laterale: pezzi sbocconcellati di lettere, la scritta Cinzano riaffiora beffarda. Guardo le finestre, anche quelle con le presenze dietro le imposte chiuse, e capisco.
Gli occhi forse non sono gli stessi, dopo quasi 57 anni. Ma gli sguardi sì. Gli sguardi hanno bisogno di occhi, ma sopravvivono a chi osserva.


giovedì 17 dicembre 2009
Vedere positivo
"Meglio un Duomo oggi che una carabina domani"
(liberamente tratto da un'idea di SuperG)
giovedì 10 dicembre 2009
martedì 8 dicembre 2009
sabato 5 dicembre 2009
proposta per una performance "ROMANTICO INCANDESCENTE"
Ingredienti:
1-Un (1) piano verticale, antico di almeno 80 anni, preferibilmente francese, se possibile fabbricato da casa Pleyel, in cattive condizioni, abbandonado per anni in luogo umido, pieno di scarafaggi e magari qualche piccolo topo, con tasti non funzionanti, legno tarlato, rigato (possono anche mancare qualche tasto e/o qualche pedale)
2-Un pianista di formazione classica, di mezz'età, che non abbia raggiunto la fama (e che sia altamente improbabile la possibilità di raggiugerla a causa dell'età e del suo moderato talento) ma con un profondo amore per l'opera di Frederic Chopin e (questo è imprescindibile) che sia Buddista
3-Una partitura dell'Andante Spianato Opus 22 di Frederic Chopin (non importa la data di stampa della stessa)
4-Un recipiente di plastica con beccuccio per versare (bidone) con cinque (5) litri di benzina (senza piombo)
5-Un accendino Zippo
Preparazione:
Il pianoforte deve essere preparato per la performance lasciandolo una settimana alle intemperie, sottomesso alle inclemenze climatiche, qualunque esse siano (il compositore non sarà esigente su questo punto), per quanto possibile su terra umida (può anche essere un patio, ma si raccomanda la terra, perchè il nobilissimo strumento sia in intimo contatto con L'Elementare, e soprattutto il suo legno torni in vicinanza di altro legno vivo)
Performance:
La performance consisterebbe nell'esecuzione completa e con estrema passione della suddetta opera da parte del pianista, dopodichè con grande solennità, dovrebbe aspergere prima il piano e successivamente se stesso, rovesciando circa la metà del contenuto del bidone sulla propria testa, e incendiando nello stesso ordine il piano e se stesso, con l'accendino Zippo
Il performer dovrà rimanere, durante l'acting, seduto in posizione di loto, fino all'estinzione del fuoco
Gli spettatori verranno preventivamente pregati di astenersi dall'applaudire fino a che il fuoco esaurisca completamente sia il pianoforte che il pianista
Nota:
il pianista dovrà indossare un abito da cerimonia, ma preferibilmente di tessuto sintetico e rimanere scalzo, dato che le scarpe sono poco combustibili