martedì 19 gennaio 2010

Quando arriva la pappa?

leone
(mattinata al Bioparco)

lunedì 18 gennaio 2010

bugie II - I lunedì della Contessa Barthory

la volontaria inclusione di una rottura nel continuum
che manipola la realtà involucra gli altri attori
obbligandoli ad improvvisare adottando comportamenti di fronte all'inaspettato
questo volontario e non accidentale inserimento di un elemento inaspettato
produce un fatto artistico

qualcuno che sta immaginando questa scena, da un posto qualsiasi, descrive minuziosamente il fatto ed i suoi attori

l'autore della rottura emettendo odore di adrenalina aspetta il momento opportuno per liberare il gas,
il sudore che corre per la schiena dell'uomo col completo che affronterà il suo cliente fra pochi minuti,
gli occhi fissi nell'indicatore del piano di un signore anziano,
un tizio trasandato con lo sguardo perso sul culo dell'altra, che pensa in quel momento solo a togliersi le scarpe
fino a sentire il penetrante odore a peto
il rotturista surrettizio
in quel momento è padrone del pensiero di tutti, ha ottenuto che quattro persone siano focalizzate in un unico obiettivo, finire quel viaggio una buona volta, riuscendo a dimostrare agli altri che non sono stati loro i terroristi

chi pensa la scena, è stato uno di questi personaggi (convertiti ora in personaggi)
è stato lì
la scena è costituita di realtà e bugie in parti uguali, o forse, non sono bugie bensì semplicemente realtà decontestualizzate, mescolate e non agitate, come una vodka martini ben fatta, il racconto agisce, non in modo autobiografico, ma ha un effetto catartico, alleggerisce la coscienza dell'autore di un paio di pietre, forse non
pietre criminali, ma sicuramente fastidiose
un lettore esterno, un terzo, riceve solamente l'informazione descritta
un lettore esterno completa la storia
è possibile che
tra le righe percepisca un crimine, o magari non veda niente oltre ciò che è descritto
troverà il suo personale colpevole
la cosa buona,

è che forse il suo colpevole,

è più colpevole di quello dell'autore nonostante questo l'abbia visto accoltellare impazzito


(continua)

Libera risemantizzazione dei dialoghi fra El Gloria e una certa Contessa Bathory, ad opera del Señor Profesor La Preglia
Libera traduzione ad opera di Tonio La Preglia


di Una Tal Condesa Bathory
Otra Produccion de Nada//Nulla Editions Copyright 2010

venerdì 15 gennaio 2010

controcurve III (tematiche tratte dai Dialoghi, dibattute in modo superficiale ma a volte stimolante, e forse meritevoli di un serio approfondimento)

E' importante che Glenn Gould alla fin fine non sia diventato un buon rallista?. E' vero, gli capitò di suonare in condizioni avverse, tuoni, pioggia, vento disturbavano l'esecuzione, il pianoforte era sempre di traverso, scivolando di qua e di là, bisognava anche evitare il pubblico che aveva invaso il palcoscenico, un pò per ripararsi dagli agenti atmosferici, un pò per stare vicino ai virtuosi alle corde e ai fiati; l'orchestra cominciò a sbandare da tutte le parti, ingovernabile, e poi ognuno per conto suo, vanamente inseguiti dal direttore d'orchestra; rimase solo Gould, provando a tener dritto lo strumento, con potenti walking bass con la sinistra, cercando il controcanto con i cluster pestati con la destra, strazianti ma necessari per tenere in equilibrio il piano. Si accorse che, mantenendosi sempre vicino al limite, si stava divertento; così cominciò
la sua deviazione sugli sterrati della musica. Altri l'avevano fatto prima di lui, Stravinsky scrisse l'Ebony Concerto per Woody Herman, ma vogliamo dire che è stata la sua opera migliore? Anche Valentino Rossi ha fatto le sue belle figurette, è vero, ma da qui a dire che ha sbaragliato il campo al Rally di Monza o alla 6 ore di Vallelunga... Non tutti sono Sandro Munari, per dire, o Jacky Ickx, o Keith Jarrett; vogliamo aprire un dibattito?

mercoledì 13 gennaio 2010

controcurve II (tematiche tratte dai Dialoghi, dibattute in modo superficiale ma a volte stimolante, e forse meritevoli di un serio approfondimento)

(G.Crepax)

io credo che
la musica classica è la formula uno
e il jazz è come il rally


giri sempre sullo stesso circuito
e ogni volta devi migliorarti
per arrivare a quell'unione
delle traiettorie ideali che producono il giro perfetto
questo è il solista nella musica classica
certo che se sbagli una curva
è un disastro
il pubblico se ne accorge



il jazzista percorre strade che su cui di norma tutti transitano
e cercando di tenersi sempre più o meno dentro la carreggiata
ma per farlo deve improvvisare in continuazione
tutto succede molto velocemente
non hai mai la macchina perfettamente diritta



molto interessante la tua analogia
adesso mio caro Milo ti chiedo
in che categoria corro io?
che non sono musicista classico e nemmeno jazzista
però improvvisatore?

macchinine da autoscontro??

martedì 12 gennaio 2010

Abusimbel blindfold test - 3

(un blindfold test un pò sui generis, visto che... si vede)

Chi è il contrabbassista che appare in questo filmato?




In alternativa si può rispondere con il nome del film da cui è tratto, o anche il regista, oppure che anno era, tanto...non si vince nulla

lunedì 11 gennaio 2010

bugie I - I lunedì della Contessa Barthory

Ognuno degli attori si riconosce in un frammento
Sospetti incrociati, sguardi obliqui
Informazione incompleta

nessuno suggerisce niente ma qualcosa galleggia nell'aria
e tutti desiderano che si dissolva presto, sperando di non risultare coinvolto
come quando in un ascensore pieno qualcuno esegue un scoreggia
(per il fatto della gallina che ha fatto l'uovo) (*)

un ascensore, cinque persone
tutti hanno un 20% di chance e lo sanno
i più abili perfezioneranno il calcolo
se a qualcuno è scappata un scoreggia
soffre durante tutto il viaggio in ascensore
perché sa di essere origine e colpevole dell'incidente.

Ognuno dei restanti viaggiatori verticali sopporta le conseguenze del volatile afflato e sospetta degli altri,
elaborando teorie su chi ha più espressione da scoreggia
Benché nessuno si manifesti minimamente per paura di passare come responsabile del sinistro
(paura di rimanere come il culo, bah...) (**)

ora
se in un ascensore ermeticamente chiuso e pieno di viaggiatori
(diciamo cinque passeggeri)
qualcuno deliberatamente molla un scoreggia e mantiene la sua espressione da poker
gli altri si comportano come sappiamo
ma
la scoreggia si trasforma in un fatto artistico
non la scoreggia in se stessa
quanto l'azione provocatoria

(continua)

Libera risemantizzazione dei dialoghi fra El Gloria e una certa Contessa Bathory, ad opera del Señor Profesor La Preglia
Libera traduzione ad opera di Tonio La Preglia


di Una Tal Condesa Bathory
Otra Produccion de Nada//Nulla Editions Copyright 2010


(*) approfondimento nel commento a seguire
(**) "quedar como el culo" espressione che non significa altro che "fare una pessima figura"

controcurve (tematiche tratte dai Dialoghi, dibattute in modo superficiale ma a volte stimolante, e forse meritevoli di un serio approfondimento)

(spaventose disquisizioni di El Gloria sul perchè non capisce i musicisti classici)

veramente non ho mai capito i musicisti classici
perchè se davvero ti piace la musica tanto da essere musicista
come caspita ti puoi mettere a studiare
che no so
tuba
o
corno


o il triangolo


il triangolo è percussione e con le percussioni è diverso
ci sono opere che hanno percussioni ed altre no
hai poco lavoro


però quando ti chiamano suoni la tua crometta e ti pagano
ma in un'orchesta c'è sempre il corno o la tuba
però mai
mai
saranno minimamente protagonisti


è per questo che molti diventano jazzisti


è l'unico modo
quello o dedicarsi alla musica del xx secolo
però in linea generale non li capisco
anche gli strumenti solisti nella musica classica
ogni volta risuonano la stessa cosa
non potranno mai esprimersi
con rare eccezioni
come qualcuno



diciamo glenn gould


però sono come esclusi da ciò che è ammissibile
sono tollerati in quanto geniali
nient'altro
tutto ciò che sto dicendo, capisco che è brutale
ma l'ho sempre pensata così
e non riesco a cambiare
dimodochè, in realtà,
così è come la penso sui musicisti classici


l'artista ha per sua natura qualcosa di edonista
e ha bisogno di esprimersi
è mia opinione che il musicista classico non è un artista
è un impiegato comunale in più

giovedì 7 gennaio 2010

Ricordo di Beniamino Placido


1976
in Io sono un autarchico (N.Moretti)

mercoledì 6 gennaio 2010

domenica 3 gennaio 2010

el gloria´s uau

(per un 2010 wow, El Gloria basso elettrico e macchinari)

giovedì 31 dicembre 2009

Vita morte e miracoli del 2009

è un buon titolo
cominciamo

dài


gennaio




Milo Temesvar in Argentina, prima di sapere di essere Milo Temesvar

l'imbattersi di Milo Temesvar con una foto scattata da lui stesso cinque anni prima di nascere







l'incontro di El Gloria con le sue origini con in mezzo un agnello patagonico alla griglia





Obama

oh, bama, oh yeah




(next, please)


veramente, perchè nasca Nulla bisogna aspettare
luglio

va bene, ma il mondo ha continuato ad esistere in quei mesì, qualcosa sarà successo

credo che fosse solo una sorta di attesa

si potrebbe fare una specie di riassunto della seconda metà del 2009
fino a
giugno anche Nada era stato abbandonato

si

veramente prima non è successo nulla, in un certo qual modo

certo, cosa cacchio ci importa delle guerre la fame nel mondo, le ripercussioni mondiali del crollo delle borse
un anno di crisi economica e finanziaria mondiale
l'influenza A

vedo che hai capito


Nada ha iniziato a pubblicare fra luglio ed agosto del 2008, ma fu presto abbandonato dal suo creatore, El Gloria, per ragioni mai chiarite; i suoi post già proposti hanno corso il rischio di un prematuro oblio, finchè circa un anno dopo, grazie anche alla collaborazione di Milo Temesvar, Nada è stato rianimato, suscitando scalpore grazie ad una gestione innovativa, creativa, coraggiosa. Nel tentativo di raggiungere anche un pubblico di lingua italiana, i post sono stati proposti inizialmente in entrambi gli idiomi, il che ha creato qualche problema fra i lettori, tra l'altro spesso alle prese con uno stile post-críptico, ma più avanti, quando un'intervista a Milo Temesvar fu resa disponibile anche in albanese, El Gloria, temendo un allontanamente del pubblico di lingua spagnola, propose la duplicazione del blog, con la creazione di un altro, parallelo, per la zona dell'Europa centrale. E fu così che nacque Nulla ... inizialmente solo un blog succursale, che però più tardi ha dimostrato di poter esprimere una personalità autonoma, ancorchè cugina di Nada.

A titolo di celebrazione per questa fine d'anno, abbiamo pensato di ricordare alcuni dei migliori post di Nada /Nulla, mese per mese.




luglio

"ho pranzato a fagioli e ceci e bevuto molta birra"

pubblicazione in esclusiva di alcuni appunti sconosciuti di J.D.Salinger

"es este el paraiso?"

(non tradotto, da consumare in lingua originale)
Il dialogo "è possibile che siamo già morti?" fra El Gloria e I Guardiani della Maledetta Ota (gruppo di blogger dei quali
prima o poi dovremo parlare)



agosto

"un silenzio più naturale, più 'zen', una sonorità ecologista e direi quasi vegetariana"

Fra le altre cose, senz'altro agosto è stato il mese dedicato a John Cage, culminato con l'esecuzione dell'opera "4'33" per
la prima volta in chiave simultanea intercontinentale (interpreti, ovviamente, El Gloria, alla prese con un udu di origine
uruguaiana, e Milo Temesvar, con il suo ovattato sax alto) e relative interviste.



settembre

"dio è una celebrità irraggiugibile"

un mese a forti tinte spirituali; l'argomento DIO dibattuto e proposto anche in alcune sue manifestazioni musicali

"¡Déjame, no quiero que me beses!"
Musica manipolata e video musicali prodotti dallo stesso El Gloria o rintracciati sul web



ottobre

"Ghost Writer
/Ghost Translator"
Brevi meditazioni sulla realtà del blogger



novembre

"quella calda notte d'estate, umida di gin e birra, poco prima dell'alba, montammo su una fiat 128..."

Ricostruzione di una notte di velleità verso l'Atlantico

"sette del mattino, Gatta Cicoria e la pioggia"

Reportage fotografico di tre giorni d'autunno nel centro italia

"(avete i mercoledì lì da voi, o no?)"

El Gloria in un'eruzione di melanconica poesia in "Il muro di Berlino infrasettimanale"



dicembre

"otaniburila"

ricordi adolescenziali di Milo Temesvar

"...e pilota a tempo perso"

una collaborazione di SuperG, con un ricordo di Clay Regazzoni

martedì 29 dicembre 2009

Miami Davis V(o)ice

Non ho mai avuto in gran simpatia quei due bellimbusti di Miami Vice, così come l'ambiente nel quale si svolgevano le loro avventure negli anni ottanta; ho cercato però di procurami un unico episodio della serie, quello con co-protagonista il Divino Miles Davis, che ripropongo qui:


ne ho tratto una versione forse "davisiana", ispirandomi al suo mirabile senso della sintesi; togliendo ciò che non serve, e lasciando le scene nelle quali è presente Miles...

lunedì 21 dicembre 2009

The Yogurted Darkside of Temesvar

(nota: oggi Nulla inaugura un nuovo tag che ho chiamato "Aneddoti in cui non succede un tubo"; credo che il post che segue possa considerarsi paradigmatico in questo senso)


mi chiamo Milo Temesvar e mangio gli yogurt da quando avevo 14 anni

pla pla pla (applausi)

grazie
ma in realtà tutto è cominciato quando decisi che dovevo far colazione con i cereali


uhhhhhhhhh

e ci mettevo sopra il latte
però si ammalloppavano

insomma, si afflosciavano

si
succede a tutti a volte

certo, ma a 14 anni
è brutto

si
immagino

allora dopo diversi tentativi con altre sostanze

cocaina, efedrina?

provai a metterci lo yogurt

ah

e oltretutto è un'accoppiata che mi aiuta moltissimo
non dico sessualmente,
ma per fare la cacca
Quando sono venuto da voi l'ultima volta
trovavo solo gli Activia da 125 gr
che abbiamo anche qui
chiedendomi perchè lì costavano tanto meno che in Italia

dato che sono lo stesso prodotto
ma qui compro i vasetti da 500 gr
E' vero che a Baires sono stato solo nei supermercati dei cinesi
mai nei grandi supermercati
quindi può darsi che
quelli da 500gr si trovino



il tuo aneddoto veramente non porta a nulla

non ho trovato una morale da metterci alla fine

ti è venuta a mancare la conclusione
è come un albero di Natale senza il puntale in cima
(metafora ad hoc per le feste)

domenica 20 dicembre 2009

"... Danseur, viveur, foutbaleur, tennista e pilota a tempo perso..."

(Enzo Ferrari)


Mi rammenta Milo Temesvar che pochi giorni fa sono passati tre anni da quando Clay Regazzoni si è schiantato in autostrada nei pressi di Parma.

Mi aveva chiesto qualche tempo fa, Milo, se me la sentissi di scrivere qualcosa su di lui, Clay, io “che lo avevo conosciuto”. Milo, molto più appassionato di me di automobilismo, però Clay lo conoscevo io e la cosa non mi è mai sembrata molto giusta, però Milo sta nella capitale, Clay stava a Mentone, io a Milano e organizzare l’incontro non mi è mai riuscito.

Mai stato troppo appassionato di automobilismo, dicevo, però ai tempi di Clay i Gran Premi li guardavo. Con “guardavo” Intendo dire che riuscivo a seguire un intero GP senza addormentarmi prima del sesto giro. Una Formula 1 parecchio meno noiosa di quella di oggi.

Anni fa mi occupavo di Sportline, un sito concepito nel ’96 per “raccontare lo sport raccontato dai protagonisti”. Esordio con le Olimpiadi di Atlanta e con la sponsorizzazione di IBM. Un bel giorno mi chiamano dall’IBM chiedendomi se voglio “ospitare” Regazzoni su Sportline.

“Quel” Regazzoni?

Proprio quello. Erano gli inizi del ’97 e Clay sarebbe partito da lì a poco per Panama, per partecipare alla Panama – Alaska. L’idea era di pubblicare su Sportline i suoi diari di gara. Più facile dirlo che farlo. Con l’elettronica Clay non aveva un rapporto troppo cordiale. Non solo quella a bordo delle vetture di F1 – che non perdeva occasione per criticare – ma anche quella a bordo dei PC. Forse soprattutto quella a bordo dei PC, in particolare del suo PC. Ci siamo messi d’impegno per insegnargli ad usarlo; come accenderlo, come scrivere, come salvare, come collegarsi ad Internet (IBM all’epoca aveva una divisione dedicata a Internet che si chiamava OneWeb e disponeva di un softwarino di connessione che contava oltre 1000 punti di accesso e del quale consentiva graziosamente l’uso agli amici per collegarsi da ovunque nel mondo al prezzo di una telefonata urbana) e spedire per email i suoi resoconti e qualche foto. La faccio breve. Per circa un mese arrivarono telefonate alle ore più impensate (per noi in Italia, per chi stava tra Panama e l’Alaska erano ore assolutamente ordinarie).

“Ti sto mandando il diario di oggi”.

Noi si apriva la posta e si aspettava il messaggio, pronti a metterlo online. Invece dell’email, arrivava un fax, tre o quattro fogli A4 vergati rigorosamente a mano, con tanto di classifica generale e di categoria. E improperi nei confronti del pc “che non funzionava”.

Negli anni successivi, ogni anno un grande rally per auto d’epoca: Londra-Sydney, Carrera panamericana, Inca Trail e altre che ora non ricordo. E poi le garette di due giorni, le cronoscalate, le corse sui kart, il campionato Fisaps, tutte cose che finivano su Sportline con racconti appassionati e faziosi. Ma devo ammettere che col tempo le sue performance informatiche sono decisamente migliorate, tanto che in occasione dell’ultimo rally riusciva a comporre i suoi testi direttamente all’interno del sistema di gestione del sito. A noi bastava cliccare su un tasto per pubblicarli. Quello che non cambiava mai era la vena polemica. Mi ricordava Bartali, c’era sempre qualcosa di sbagliato o da rifare.

Per lui l’automobilismo era una cosa seria ma ci rideva sopra e faceva ridere gli altri. Qualche volta invece si imbestialiva proprio ed era quando trovava il parcheggio per handicappati occupato da chi non ne aveva diritto, o barriere architettoniche tanto stupide quanto arroganti, o le colonnine SOS dell’autostrada inaccessibili a persone in carrozzina. Allora sì che inveiva, scriveva a mezzo mondo, telefonava all’altro mezzo, minacciava di scendere in campo….

Ho sempre avuto il sospetto che non potesse stare troppo a lungo senza avere quattro ruote motorizzate sotto il sedere (*). A parte l’agonismo, era sempre in giro per l’Italia. Secondo me, se poteva scegliere tra l’andare a trovare qualcuno (un meccanico, un carrozziere, un fornitore di motori per la Mustang, uno di sospensioni per la Mercedes 300 SEL – un mostro argentato del ’69, otto cilindri per 6300 cc – o anche solo un amico) dietro l’angolo o a 800 chilometri di distanza, non c’era spazio per il dubbio. Sceglieva quello più lontano, e sospetto anche che non percorresse necessariamente la strada più breve. In quasi dieci anni di frequentazione, credo che le telefonate fatte dalla terraferma si possano contare sulle dita di una mano.

Era sempre di corsa, ma quando si riusciva ad avere un’ora tranquilla, sulla terraferma, era uno spasso. I racconti della “sua” F1 erano fenomenali. Mi è capitato di essere con lui in un bar e dopo un quarto d’ora avere una piccola folla intorno ad ascoltare e interrogare: imperdibile la storia del mondiale ’74 perso per tre punti e vinto da Fittipaldi. A Clay non gli era mica passata ancora, mentre a Montezemolo le orecchie dovevano fischiare frequentemente. E non perdeva occasione per ricordare il suo rapporto di odio e amore con la rossa. Un esempio? Leggete questa news che risale, direi, al 2000:


La scuderia Ferrari Marlboro (900 miliardi di budget) rifiuta un modesto obolo per una serata benefica

In un fax, inviato a Giacomo Tansini presidente del "Club CR aiutiamo la Paraplegia", Stefano Domenicali, Team Manager della scuderia Ferrari, con l'avvallo di Jean Todt, rifiuta la richiesta di un berrettino e di una maglietta per la serata benefica del Club che si terrà il 18 novembre prossimo.

Testualmente: "...causa numerose domande non ci è possibile soddisfare la Vostra richiesta."

COMPLIMENTI!

Agli amici lettori ricordo che la vendita dei "gadget" Ferrari rende oltre 5 miliardi e che la sceneggiata delle parrucche rosse è costata oltre 300 milioni!

Oppure come durante le due stagioni nelle quali ha tenuto, su Rombo e su Sportline, una rubrica fissa di commento al mondiale. Ci capiva, non c’è dubbio, e non le mandava a dire per cui io ero terrorizzato al pensiero che un giorno le sparasse troppo grosse.

Una cosa mi ha sempre colpito di Clay. Mi capita per lavoro e non solo di frequentare grandi atleti del recente passato. Gente che ha vinto l’Olimpiade, mica il campionato regionale. Giovani uomini e giovani donne che per tre mesi vengono riconosciuti/e per strada ma dopo un anno nessuno più se li fila. Clay era fuori dal giro da 20 anni (certo c’erano i commenti tecnici in tv, che aiutano) ma lo conoscevano (e riconoscevano) tutti. È venuto alcune volte a trovarmi in ufficio; nei giorni successivi incontravo il barista, l’edicolante, il benzinaio, condomini del palazzo che mi dicevano “ho visto che ieri è stato da lei il grande Clay”. Va detto che uno che circolava per Milano con la Mercedes 300 SE del ’67 che vedete nella foto non poteva passare certo inosservato.
Un’auto pazzesca, sulla quale ho avuto l’onore di farmi trasportare e sulla quale mi aveva anche proposto di essere suo navigatore in un rally (gli avevi risposto che “magari una prossima volta”, ma comunque non credo lo dicesse sul serio). Anche io, che pure sono uno che l’auto la intende come una delle opzioni che mi consentono di spostarmi da un punto A a un punto B, quando la metteva in moto godevo sommessamente.

Poi le nostre strade si divisero – per una serie di ragioni il suo sito ufficiale divenne un altro – e le occasioni di incontro si diradarono, qualche telefonata, qualche caffè, un paio di cene organizzate dal Club Clay Regazzoni Aiutiamo la Paraplegia, fino a un freddo pomeriggio in cui una mia collaboratrice che stava ascoltando la radio mi mandò un sms con due sole parole. Povero Clay.

(SuperG)




Dopo aver vinto a Monza nel '70, Clay Regazzoni ottenne la sua seconda vittoria in Germania al Nurburgring nel '74 (questa è la copertina di Autosprint) dove il compagno di squadra Niki Lauda ebbe un incidente al primo giro; Clay precedette Jody Sheckter, il secondo al traguardo, di 50" (diconsi cinquanta secondi).
E attenzione, stiamo parlando del vecchio circuito del Nurburgring, la Nordschleife di quasi 23 km con i suoi salti e le decine di curve, il Grüne Hölle, l'inferno verde (scusate, mi sto esaltando).



Fu l'anno in cui Clay andò più vicino a vincere il Mondiale, perdendolo al GP degli USA a Watkins Glen in una gara per lui disastrosa. Riporto le pagine di Autosprint con il commento di Andrea De Adamich, l'intervista a Regazzoni ed il riepilogo del campionato per quanto riguarda i protagonisti di quell'anno (cliccare per ingrandire).
Quel campionato è tutt'oggi oggetto di discussione, anche sul Web, fra gli appassionati e gli addetti ai lavori ultracinquantenni. Si sostiene che l'allora direttore sportivo, il giovane Montezemolo (ebbene sì) aveva favorito Niki Lauda nella lotta al titolo e addirittura non aveva mandato a Watkins Glen l'ing. Forghieri (che parteggiava invece per Regazzoni). E' recente invece una dichiarazione di Forghieri nella quale si accolla la responsabilità della sconfitta di quell'anno, sostenendo di essere arrivato tardi in pista non potendo mettere a punto la Ferrari di Clay. "Colpa di un visto che non c’era sul passaporto, di un volo perso per ritornare a Milano a farlo e di una tempesta di neve che mi bloccò tra Chicago e il circuito”. Mah...

(Milo Temesvar)




(*) si riporta a titolo di esempio il calendario gare 2003 di Clay Regazzoni:

Marzo

4-6: Salone di Ginevra
8: Prove Adria Fun Cup
30: Monza Fun Cup

Aprile

3: Rally Sanremo Storico
13: Vallelunga Storiche
25-27: Rally storico Biella

Maggio

3-4: Salone Classico Monaco
6-11: Turismo de caretera, Buenos Aires
17: Dijon, Trofeo Toyota Yaris Francia
22: 1000 Miglia
25: Coppa Intereuropa Monza
30-31: Bologna Faticosa

Giugno

3-8: Giro di Sicilia
11: Club Italia, Salerno
22: Val de Vienne, Trofeo Toyota Yaris Francia
28: Club Anciens Drivers, Losanna (CH)

Luglio

4-6: 24 karting Portogallo
12-13: 24 ore SPA Fun Cup
27: Misano Storiche

Settembre

Binetto Fun Cup
7: Albi, Trofeo Toyota Yaris Francia
19-21: Salone di Monaco
27: Ledenon, Trofeo Toyota Yaris Francia

Ottobre

5: Maratona Losanna (170 km), Losanna (CH)
10-16: Rally Tunisia
16: GP Tripoli storico
26: Nantes, Trofeo Toyota Yaris Francia
30-2/11: Targa Marocco

Dicembre

Rally Giordania

Campionato Fisaps Fiat Autonomy

24-25 maggio

Autodromo Adria

7-8 giugno

Autodromo Misano

12-13 luglio

Autodromo Vallelunga

6-7 settembre

Autodromo Misano

13-14 settembre

Autodromo Varano

11-12 ottobre

Autodromo Magione

25-26 ottobre

Autodromo Vallelunga

Dicembre

Motor Show Bologna


sabato 19 dicembre 2009

sembro esserci, ma non sono da nessuna parte

http://www.youtube.com/watch?v=hJdxL0JomcU

è una specie di onnipresenza
ma nel tuo caso
una nullapresenza

un' inpresenza
in realtà abbastanza vicino alla mia idea di Dio
oggi mentre mi facevo la barba non avevo notato di essermi svegliato con deliri mistici
però, da quello che si vede...

hai usato dopobarba alla marijuana?


l'avevo appena finito

forse è per questo

allora mi sono strofinato sulla faccia un fungo

argentino... ?


no, un fungo messicano
dici che è per quello?

può essere...
poi hai cominciato a scrivere cose su un rotolo di fax?

no, ancora no, ho cominciato con la carta igienica
(anche se si rompe facilmente)
forse perchè ciò che scrivo è una merda

venerdì 18 dicembre 2009

Sono sempre stato fotografo

(forse da prima)


Quasi un anno fa, Parque Lezama. Quasi un turista.
E' complicato da spiegare.
Un quasi turista nel Parque Lezama di quasi un anno fa.
Mi aggiro con la Canon al collo; per ragioni che non mi pongo scatto anche la foto di un edificio anonimo e anche sbucciato; non riesco a trovare l'inquadratura, mi sposto lungo i vialetti, ma gli alberi si frappongono; mi accontento, scatto, però è quasi una rinuncia. Il giorno dopo, controllando le foto sullo schermo della reflex, trovo un'incomprensibile presenza quel palazzo sbreccato, e inoltre la sensazione di essere osservato mentre la guardo.
Ma le foto hanno bisogno del fotografo per essere fatte.








Ritorno a Roma, passano i mesi. A seguito di un trasloco trovo una scatola. Fotografie. Ricordi ricordati da nessuno. Scartabello, molte mai viste. Sconosciuti degli anni 50, oppure riconosciuti ma immortalati in momenti misteriosi. Ma una è indiscutibile, sono i miei, in formato 6x9. Giro la foto. Una dedica e la data, agosto '52. La rigiro; quel palazzo con la scritta Cinzano? simbolo di un brindisi? Comunque la foto l'ho fatta io, è ovvio; non ero nato, d'accordo, nel '52, ma allora perchè il palazzo mi guarda? Respingo l'argomento, abbandono la scatola e mi occupo d'altro più urgente. Ma a volte i pensieri hanno vita autonoma. La sera sto cenando ma lascio lì i ravioli, vado al computer, sono sicuro che è la dentro, fra alcune centinaia di foto digitali di quel viaggio. Sono divise per data di scatto. La trovo. La osservo.

















Si vede che nel '52 la vegetazione era disposta diversamente.
Rintraccio nella scatola quella in bianco e nero, la scruto con la lente, la scannerizzo, la ingrandisco, la esploro sullo schermo. Le finestre lì in alto, di nuovo la sensazione di essere osservato.
Ritorno a quella recente, mi impunto sul muro laterale: pezzi sbocconcellati di lettere, la scritta Cinzano riaffiora beffarda. Guardo le finestre, anche quelle con le presenze dietro le imposte chiuse, e capisco.

Gli occhi forse non sono gli stessi, dopo quasi 57 anni. Ma gli sguardi sì. Gli sguardi hanno bisogno di occhi, ma sopravvivono a chi osserva.

giovedì 17 dicembre 2009

Vedere positivo


"Meglio un Duomo oggi che una carabina domani"


(liberamente tratto da un'idea di SuperG)

giovedì 10 dicembre 2009

I just want make doo-doo du

martedì 8 dicembre 2009

Alabama


Invito alla riflessione

sabato 5 dicembre 2009

proposta per una performance "ROMANTICO INCANDESCENTE"

(di El Gloria)

Ingredienti:


1-Un (1) piano verticale, antico di almeno 80 anni, preferibilmente francese, se possibile fabbricato da casa Pleyel, in cattive condizioni, abbandonado per anni in luogo umido, pieno di scarafaggi e magari qualche piccolo topo, con tasti non funzionanti, legno tarlato, rigato (possono anche mancare qualche tasto e/o qualche pedale)

2-Un pianista di formazione classica, di mezz'età, che non abbia raggiunto la fama (e che sia altamente improbabile la possibilità di raggiugerla a causa dell'età e del suo moderato talento) ma con un profondo amore per l'opera di Frederic Chopin e (questo è imprescindibile) che sia Buddista

3-Una partitura dell'Andante Spianato Opus 22 di Frederic Chopin (non importa la data di stampa della stessa)

4-Un recipiente di plastica con beccuccio per versare (bidone) con cinque (5) litri di benzina (senza piombo)

5-Un accendino Zippo

Preparazione:

Il pianoforte deve essere preparato per la performance lasciandolo una settimana alle intemperie, sottomesso alle inclemenze climatiche, qualunque esse siano (il compositore non sarà esigente su questo punto), per quanto possibile su terra umida (può anche essere un patio, ma si raccomanda la terra, perchè il nobilissimo strumento sia in intimo contatto con L'Elementare, e soprattutto il suo legno torni in vicinanza di altro legno vivo)

Performance:

La performance consisterebbe nell'esecuzione completa e con estrema passione della suddetta opera da parte del pianista, dopodichè con grande solennità, dovrebbe aspergere prima il piano e successivamente se stesso, rovesciando circa la metà del contenuto del bidone sulla propria testa, e incendiando nello stesso ordine il piano e se stesso, con l'accendino Zippo

Il performer dovrà rimanere, durante l'acting, seduto in posizione di loto, fino all'estinzione del fuoco

Gli spettatori verranno preventivamente pregati di astenersi dall'applaudire fino a che il fuoco esaurisca completamente sia il pianoforte che il pianista


Nota:

il pianista dovrà indossare un abito da cerimonia, ma preferibilmente di tessuto sintetico e rimanere scalzo, dato che le scarpe sono poco combustibili